I turni saranno ridotti nella boxe?

I round dovrebbero essere ridotti nella boxe?

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La boxe professionistica è ancora attiva. Tuttavia, anche se questa nobile arte si trova in un momento critico, ci sono motivi di preoccuparsi per il suo futuro. Nel corso degli anni, questo sport ha continuato a cambiare e ad adattarsi alle mutevoli convenzioni della società, pur mantenendo gran parte della sua essenza originaria. È giunto il momento di fare un nuovo cambiamento?

Il combattimento di boxe più lungo della storia ebbe luogo il 6 aprile 1893, quando gli spettatori dell'Olympic Club di New Orleans, in Louisiana, guardarono Andy Bowen e Jack Burke affrontarsi per 110 round. Questo è certamente un esempio estremo. Tuttavia, fino al 1982, i combattimenti per il campionato del mondo duravano generalmente 15 round. In seguito ai tristi eventi accaduti a Kim Duk-koo dopo il suo combattimento contro Ray Mancini quello stesso anno, il WBC ha deciso di limitare i combattimenti a 12 round. Tuttavia, la boxe è ancora considerata uno sport pericoloso.

I critici ritengono che ridurre il numero di round potrebbe migliorare la boxe e alleviare i timori per la sicurezza. Tuttavia, non tutti la pensano così.

Argomenti a favore della riduzione del numero di round nella boxe

Ci sono diversi motivi per cui la boxe potrebbe migliorare riducendo il numero di round. Quasi tutti sono speculativi e non considerano gli aspetti finanziari dello sport. Tuttavia, se mettiamo da parte per un momento le implicazioni commerciali della boxe, è difficile opporsi all’idea di abbreviare i combattimenti professionistici.

Di seguito sono riportati alcuni degli argomenti più convincenti a favore della riduzione del numero di round nei combattimenti di boxe.

• Più azione per gli spettatori: i combattimenti di boxe olimpica sono un buon esempio di come i round più brevi generalmente si traducono in più azione e intensità. I concorrenti dovrebbero impegnarsi di più e affrontare i loro avversari con meno tempo a disposizione.
• Maggiore frequenza di stop: avendo meno tempo per valutare gli avversari e stabilire il ritmo, i pugili sarebbero più propensi a combattere dall’inizio. In teoria, ciò dovrebbe portare a un maggior numero di scontri che finiscono con interruzioni, poiché sarebbe più facile valutare se stanno perdendo.
• Maggiore sicurezza per i pugili: i fattori associati a combattimenti e gare prolungati, come colpi alla testa, danni accumulati e disidratazione, possono essere limitati con un numero ridotto di round.
• Adattarsi ai tempi moderni: si ritiene che l'ascesa dei social media e dei combattimenti più brevi e veloci abbiano ridotto la capacità di attenzione delle persone. Un numero ridotto di round sarebbe più attraente per molti spettatori, soprattutto per i giovani tifosi emergenti.

Questi argomenti sono logici in teoria. Tuttavia, data la ricca eredità della boxe, la sua integrazione richiederebbe del tempo. Una strategia del tipo "Rock 'Em Sock 'Em Robots" sostituirebbe la mentalità analitica e incentrata sulla difesa? Quanti appassionati di boxe si alienerebbero se ciò accadesse? Anche i genitori di bambini che iniziano a praticare la boxe possono preoccuparsi di un aumento delle interruzioni e degli infortuni.

Il fatto che la boxe professionistica sia un'attività commerciale è il miglior argomento contro uno dei problemi citati. I principali attori del settore vedrebbero diminuire i loro profitti a causa di tali cambiamenti? Infatti, un pugile che combatte sei round riceverebbe solo il 50% di quanto riceverebbe in un combattimento di 12 round. Allora dov'è la motivazione?

Perché il numero di round nella boxe non verrà ridotto?

La struttura organizzativa di uno sport, non importa quanto piccola, viene presa sul serio. Divide chi è nell'arena e chi guarda da casa, incidendo su presenze e entrate. Detto questo, probabilmente non ci sarebbe alcuna reazione negativa se il numero di round in un incontro di boxe passasse da 12 a 10. Dopo tutto, la maggior parte dei combattimenti d'élite durano dieci round.

Ma passare da 12 a 8, o addirittura 6 round? Nel contesto attuale, dove è più importante colpire e ricevere colpi potenti, questo non sembra pratico. Non sorprende che **il denaro governi questo sport** e che gli interessi finanziari siano il principale ostacolo al cambiamento.

I pugili potrebbero anche avere qualcosa da dire sulla riduzione del numero di round nei combattimenti. Soprattutto perché sono i primi a essere colpiti da eventuali cambiamenti.

• Maggiore rischio di fermate: una maggiore intensità può portare ad errori. In uno sport brutale come la boxe, basta un errore per finire sulla tela. I round più brevi possono favorire uno stile di combattimento malsano, più incline a interruzioni dannose.
• Guadagno perduto: i pugili che competono ai vertici hanno una delle carriere più redditizie nel mondo dello sport. Ciò è possibile grazie al modello economico esistente, che dipende dagli acquisti degli eventi e dagli introiti pubblicitari. Una riduzione del numero di giri equivale a una diminuzione degli introiti degli sponsor e delle aziende che fanno pubblicità negli spazi pay-per-view.
• Più campi di addestramento: combattimenti più brevi potrebbero significare più combattimenti per i pugili professionisti. I campi di addestramento al combattimento sono ardui e solitari, con campi d'élite che richiedono circa 8-10 settimane di preparazione. La riduzione del numero dei turni potrebbe portare a trascorrere più tempo lontano dalla famiglia e dalla vita normale.
• Diminuzione dell'interesse: deviare dalla norma può influenzare l'interesse degli spettatori. Di conseguenza, il numero di fan che acquistano o partecipano ai combattimenti potrebbe diminuire. Una perdita di interesse sarebbe devastante per l’economia globale della boxe, minacciando potenzialmente lo status di questo sport.

Qualunque sia la tua opinione, la realtà è che la boxe professionistica è un settore redditizio. Canelo Álvarez , senza dubbio la più grande star di questo sport, ha guadagnato 90 milioni di dollari da accordi di sponsorizzazione e lotte. Naturalmente, la maggior parte dei pugili professionisti può guadagnare solo una piccola parte di tale importo ogni anno. Ma se le cose vanno bene per loro, è un obiettivo raggiungibile.

Lo sport è stato certamente influenzato dall’avidità aziendale. Secondo i promotori, i broadcaster e molti pugili oggi, gli affari vengono prima di tutto. Al secondo posto arriva la boxe. Non è realistico aspettarsi che i ricchi burattinai riducano volontariamente le loro fonti di reddito. È come chiedere alla Borsa di New York di aprire tre ore prima ogni giorno.

Ridurre il numero di round salverà la boxe?

No, è la risposta breve. Nel regno della boxe professionistica, ridurre il numero di round non riconquisterà i fan perduti. Inoltre non sarà abbastanza attraente da attirare coloro che cercano di trovare l'amore sul ring. Sebbene ciò possa essere vantaggioso, l’intera struttura dello sport necessita di un equilibrio, che può essere raggiunto solo ristrutturando completamente la vecchia casa. Non basta dargli una mano di vernice.

Il futuro della boxe dovrebbe essere quello di incontri più decisivi e meno titoli mondiali. Le quattro principali organizzazioni governative sarebbero significativamente centralizzate, ma i flussi finanziari sarebbero compromessi. Vedremo più combattimenti tra celebrità con Jake Paul e meno veri super combattimenti se l'avidità non verrà affrontata. Poco cambierà finché le persone con autorità e intenzioni sincere per la “scienza dolce” non si riuniranno attorno a un tavolo e risolveranno i conflitti.

Naturalmente ci sono altri sport in cui i round sono meno discussi che nel pugilato. Nel dibattito se la **Muay Thai** debba adottare meno round, sono state avanzate forti argomentazioni a favore dell’adozione di tale misura e del mantenimento della struttura attuale.